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Carmine Leta

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35.

De Digitalium Limite, 2018

268 x 176 x 65 cm, ferro / Metall / metal

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Carmine Leta - Montefiascone (I) - *1976 Fuscaldo (I)

Carmine Leta

ITALIANO

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Carmine Leta, nato nel ’76, nel 2004 si laurea a Torino in D.A.M.S. discutendo una tesi dal titolo Analisi del concetto di Nulla nell’opera di E. Munch e di A. Strindberg fra il 1890 e il 1905 con la prof. Franca Varallo. Tirocinante presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino (con Mauro Biffaro e con Emanuela De Cecco), e presso l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma.

Ultimamente è stato impegnato come insegnante di Disegno e Storia dell’Arte; come educatore e curatore di mostre e laboratori d’arte e arte/terapia; come assistente del Maestro Paolo Buggiani; come attrezzista di preparazione per scenografie cinematografiche e teatrali.

 

Negli anni ha sperimentato diversi linguaggi e tecniche, e realizzato video, installazioni, performance, incentrati sui processi di simbolizzazione e fruizione dei concetti di vuoto, di utopia, di identità individuale e collettiva. La sua ricerca si è poi concentrata soprattutto sulla scultura (prevalentemente in fil di ferro) tesa alla sottrazione dei suoi stessi elementi costitutivi: il peso, la staticità e il volume, offrendo, all’attenzione di chi osserva, oggetti vuoti, leggeri, mobili e attraversabili con lo sguardo.

ENGLISH

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DEUTSCH

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Carmine Leta geboren 1976,  schliesst 2004 an der Hochschule für Kunst, Musik und Schauspiel D.A.M.S. in Turin (I), seine Studien mit der Diplomarbeit „Analyse des Konzepts  des Nichts im Werke von E. Munch und A. Strindberg zwischen 1890 und 1905“ bei Prof. Franca Varallo ab. Praktikant  bei der Stiftung Sandretto Re Rebaudengo  in Turin (I), zusammen mit Mauro Biffaro und Emanuela De Cecco und am Italienischen Kulturinstitut in Stockholm (SWE).

In letzter Zeit ist er als Zeichnungs- und Kunstgeschichte- Lehrer engagiert; arbeitet als Pädagoge und Kurator von Ausstellungen und Laboratorien für Kunst und Kunst / Therapie; als Assistent des Maestro Paolo Buggiani,  als Requisiteur an  Film- und Theater-Sets.

Im Laufe der Jahre experimentierte er mit verschiedene Techniken, von Video über Installationen bis zu Performances, fokussiert auf die Prozesse der Symbolisierung und Nutzung der Konzepte von Leere, Utopie, individueller und kollektiver Identität.

Gegenwärtig befassen sich seine künstlerischen Recherchen überwiegend mit der Skulptur (hauptsächlich aus Eisendraht), deren die Grundelemente entzogen werden: Gewicht, Statik und Volumen  und so dem Betrachter leere, leichte, mobile und durchsichtige Objekte darbietet.

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